CHi sono
Cit. Trasmetti emozioni incredibili.
Cit. Ciò che mi hai donato oggi è ciò che mi serviva in una giornata grigia.
Cit. Anche se sei giovanissimo hai una maestria molto grande sei davvero un poeta e un artista.
Cit. Nel tuo spettacolo c’è davvero tutto è una magia spettacolare, “Mercante di Gravità” è stupendo.
Cit. La gravità per lui è un’ opzione riesce a tirare fuori il bene da tutti e da tutto.
Parole di persone, che hanno visto gli spettacolo di Niccolò e si sono lasciati trasportare dalla gentilezza e naturalezza del suo spettacolo. Bambini, ragazzi e adulti, hanno ispirato e rafforzato il lavoro di questo artista e lo hanno portato dove è ora. Con una performance riesce a catturare e portare il pubblico in un mondo dove leggi della natura non esistono ma esiste solo la meraviglia.
“ I MIEI PRIMI PASSI ”
Ho iniziato il mio percorso quando avevo 11 anni provando per la prima volta la giocoleria all’area teatro a Piedicatello un rione di Trento, li conobbi il mio primo maestro, Piero Carotta che a tutt’oggi è una figura molto importante per me.
in poco tempo mi innamorai totalmente di quel mondo così frizzante, così potente, ma con sfumature poetiche, dolci, persino matematiche, meditative.
Col passare del tempo unii la giocoleria alla musica, con essa mi scatenavo provavo emozioni fortissime che ancora non riuscivo a capire ma le facevo scaturire tramite i trucchi di giocoleria che imparavo, verso i 13 anni iniziai a propormi come giocogliere per i compleanni nel mio paese.
Sentivo finalmente di appartenere ad una forma d’arte, arte che mi aveva sempre affascinato per il suo lato espressivo, in tutte le sue forme (musica, danza, pittura, cinematografia, magia, arti marziali) che però non avevo mai approfondito con costanza e determinazione.
In 4 anni sperimentai moltissimi oggetti di giocoleria, aggiungendo sempre qualcosa di nuovo al mio bagaglio, e verso i 14 anni scoprii le sfere contac, sfere composte di pura magia , fu subito amore, mi facevano entrare in un mondo di meditazione, di tranquillità, dove eravamo io, loro, la musica e l’espressione, ci vollero anni di allenamento prima di riuscire ad usarle e neanche troppo bene ma tutto ciò mi portò a conoscere l’arte di strada.
“ ARTE DI STRADA ”
La prima volta che feci arte di strada fu abbastanza d’impulso, avevo incontrato artisti di strada nella mia infanzia, ma mai avrei pensato di sperimentare le mie performance in strada, ma a 16 anni sperimentai per la prima volta che ahimè fu un disastro. Mi misi in una piazza di Trento in un angolo, con le mie sfere e le mie palline da giocoleria i cerchi e le clavette, ma nessuno si fermava mi sembrava di essere invisibile e la cosa mi demoralizzò non poco.
Riprovai altre volte ma usando un altro posto e notai che la situazione cambiava anche se di poco e poi arrivarono i mercatini di Natale di Trento 2014, la città si riempi di luci e le persone da tutta italia nonché da fuori paese, venivano tutti a godersi queste giornate di festa, io provai a mettermi, timidamente, nella via dietro al duomo con la mia cassa e li vidi la meraviglia negli occhi del pubblico.
La strada era praticamente intasata, dalle persone che si fermavano a vedermi con le sfere ,mentre esprimevo ciò che avevo nel cuore, io, mai mi ero sentito cosi in pace con me stesso prima di allora e penso tuttora che l’arte di strada mi abbia aperto alle persone.
“ MIMICA ”
Negli anni del liceo, frequentavo la scuola di grafica, ma nel tempo libero mi allenavo costantemente nei parchi e in area teatro e quando riuscivo andavo a fare arte di strada. Trovavo l’ambiente scolastco veramene tremendo, non mi sentivo compreso dai miei coetanei, e anche se gli insegnanti provavano a mettere cerotti , le crepe rimanevano costantemente aperte.
Fu cosi che lasciai la formazione scolastica e provai a dedicarmi a me stesso e alle cose che mi stimolavano maggiormente, mi proposero di intraprendere un corso di mimica a Torino alla accademia di arti mimiche e gestuali con l’insegnante Patrizia Besantini, in quel corso, oltre a trovare una classe splendida , nella quale per la prima volta mi sentivo parte di un gruppo, imparai anche l’importanza della gestualità dei movimenti e del essere padroni dello spazio. Avevo sempre giocato con la mimica utilizando oggetti di giocoleria, ma li imparai quanto questo mondo fosse enorme e stupendo.
“ DA PASSIONE A …PASSIONE - LAVORO”
Nel 2016 partecipai al mio primo festival d’arte di strada in Puglia “LA GIRANDOLA”, non sapevo cosa aspettarmi non conoscendo molto il mondo dei festival, ma provai a fare richiesta e con enorme gioia accettarono. Ricordo distintamente l’emozione che provai nel vedere quanta gente apprezzasse l’arte di strada, quanto pubblico si riversava per le strade di Carovigno, ricordo gli artisti che coloravano le strade tra spettacoli di fuoco, magia, giocoleria e tantissimo altro. Fù li , perdendomi in quel mondo di pura bellezza e creatività che scoprii i festival estivi d’arte di strada e tutt’oggi non me distaccherei mai.
Tempo dopo qualcuno mi contattò dalla redazione di Tu Si Que Vales per partecipare all edizione del 2016, mi avevano visto proprio alla girandola e ciò fu un per me un piacere indescrivibile. Ovviamente accettai con grande gioia e qualche mese dopo ci furono le registrazioni, fu un esperienza un po’ particolare, da una parte estremamente bella da un altra un po’ troppo frenetica.
Quando la puntata andò in onda, fu un emozione incredibile, ma purtroppo ebbi delle sorprese. In fase di montaggio cambiarono la canzone che avevo studiato per il numero, “HUMAN di Armand Amar” con una che potesse arrivare più al gusto degli spettatori, ciò mi lasciò al quanto amareggiato, lo vidi come un modificare l’intera performance, cambiare ciò che volevo esprimere. L’arte è una forma di espressione estremamente delicata, se si modifica un singolo aspetto cambia tutto ciò che l’artista ti sta dicendo. Ma comunque mi fece avere veramente un sacco di riscontro, solo quella sera mi arrivarono su facebook migliaia di richieste, di messaggi dolcissimi, ma ciò mi fece capire che la televisione per quanto mi portò tantissimo era un media che non faceva per me in quanto essendo estremamente restrittiva nelle tempistiche, e col la problematica della musica li non riuscivo pienamente ad esprimere me stesso. Ma non voltai totalmente le spalle alla televisione pensando che comunque ogni esperienza va vissuta e ogni occasione colta, perché per quanto possano esserci anche lati negativi ce ne saranno sempre una marea anche di positivi.
Da quell’esperienza mi arrivò anche una proposta da un ragazzo che seguivo sui social da un po’, Simone Al Ani. Lui si propose di farmi da manager e darmi lezioni essendo che praticavamo la stessa disciplina, all’ epoca sobbalzai dalla gioia nel ricevere questa proposta e cosi cominciammo a lavorare assieme, in quegli anni capii molte cose in più sul mio lavoro, l’importanza di avere un costume, un qualcosa da raccontare, iniziai a viaggiare di più, imparai che ogni pubblico reagisce in maniera diversa e sperimentai moltissimi palchi di teatri, a palchi di strada, da ristoranti a nuovi festival, conobbi artisti che mi fecero innamorare del loro modo di vedere l’arte. Andai in tutta i talia ma anche in Europa o Arabia per 4 settimane facendo spettacolo addirittura per i regnati del paese. Incominciai a creare il mio primo spettacolo “Mercante di gravità” e sperimentare molte forme artistiche tra cui spettacoli con il fuoco, con la luce, unendo varie discipline come la magia a ciò che già sapevo. Ma purtroppo vengono periodi un po più bui, io e il mio maestro di allora non ci capivamo più avevamo modi diversi di vedere, e pensieri diversi e in poco le nostre strade si divisero.
Da allora feci tesoro di quanto appresi in quelli anni, cominciai a lavorare su una storia che approfondisse il mio personaggio di Mercante nello spettacolo “Mercante di gravità” e da una singola storia, ne scrissi altre 7 su altri personaggi, nonostante la mia incapacità nella scrittura sentivo che ciò mi ispirava a conoscere maggiormente quel piccolo mondo che mi stavo creando in testa, cosi creai altri spettacoli per 3 di esse:
uno spettacolo di fuoco che parlava della passione dell’umanità, “Fuoco della vita”;
uno spettacolo di effetti e di luce, su un viaggiatore e inventore che porta la luce dalle stelle sulla terra “Racconti di un lume” ;
uno spettacolo di mimo sulla storia di una marionetta da circo molto piena di sè , “RÉMY”;
Il mio sogno a lungo termine sarebbe riuscire a pubblicare le storie in un singolo libro, portando in giro gli spettacoli e facendo conoscere cosi i miei personaggi alle persone sia dal punto di vista visivo, che da quello narrativo, ma le storie sono ancora molto abbozzate e per quanto riguarda gli spettacoli non si finisce mai di imparare e migliorare.
Nel frattempo continuavo con gli spettacoli, tra concorsi artistici, spettacoli in strada da cui mai mi staccerei, a eventi privati feste aziendali, comuni e tanto altro, mi trasferii a Ferrara durante periodo pandemico che non dava tregua all’arte, ma comunque se ne è usciti e una volta fuori mi innamorai della città per il modo di vedere l’arte di strada e di accoglierla.
Ricordo ancora distintamente il concetto che in una frase disse un pittore di strada ai miei genitori quando avrò avuto sui 5/6 anni “L’arte è fatta di emozioni, puoi esprimere rabbia, felicita gioia paura sconforto solo con l’uso di colori e forme diverse.” penso che se anche quel pittore stesse parlando nello specifico della pittura, il concetto sia lo stesso per qualunque forma d’arte ed è grazie a ciò che l’arte, che sia musica, magia, danza, cinema, scrittura, disegno, riesce a farci provare emozioni ed è per questo che non esiste qualcosa di più potente e poetico e palliativo com’è L’arte.
NICCOLO' NARDELLI
I PIU’ GRANDI DONI
dal pubblico